Collana Tesi
Legami rivelati
Abitare il paesaggio diacronico da Gonfienti all'Interporto di Prato
a cura di
Maria Cristina Bartolucci, Irene Burroni,
didapress
italiano
24x27 cm
64 pagine/pages
ISBN 978-88-3338-202-9
© 2024
Maria Cristina Bartolucci
Maria Cristina Bartolucci, Castiglione del Lago (Perugia) 1996. Si forma presso la Scuola di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze frequentando il corso di Laurea Triennale in Scienze dell’Architettura e a seguire il Corso di Laurea Magistrale in Progettazione dell’Architettura laureandosi ad aprile 2022 con Flaviano Maria Lorusso e Tessa Matteini.
Irene Burroni
Irene Burroni, Siena (Siena) 1995. Si forma presso la Scuola di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze frequentando il corso di Laurea Triennale in Scienze dell’Architettura e a seguire il Corso di Laurea Magistrale in Progettazione dell’Architettura laureandosi ad aprile 2022 con Flaviano Maria Lorusso e Tessa Matteini.
Le riflessioni contenute all’interno della tesi “Legami rivelati” sono frutto di un lavoro multidisciplinare. Il Piano Operativo del Comune di Prato offre il punto di partenza per trattare le tematiche dell’abitare e della valorizzazione del paesaggio periurbano. La tesi parte dall’esplorazione delle potenzialità, delle risorse e delle fragilità della zona dell’Interporto della Toscana Centrale per poter valorizzare ed abitare il paesaggio “diacronico”; epiteto che suggerisce la diversità di scenari che si susseguono spazialmente nell’area e che, incessantemente, continuano ad avvicendarsi nel tempo dagli Etruschi ad oggi.
La modalità con cui si interviene è duplice: da un lato, si procede nella creazione di una struttura paesaggistica in grado di riattivare le connessioni per mettere in luce le rovine di Gonfienti con la progettazione di un parco archeologico, dall’altro, si cerca di frenare lo sprawl attraverso il consolidamento di un’area dell’Interporto, realizzando un nuovo ‘segno’ nel tessuto urbano che dà origine ad un quartiere multifunzionale ed autosufficiente. La continuità tra il nuovo quartiere e il parco archeologico è rivelata attraverso la strutturazione di connessioni urbane-paesaggistiche, che legano passato e presente, cercando di tracciare la strada che dall’attuale scambio (di merci nell’Interporto) conduce all’incontro (delle persone).