Collana Saggi

Maestri e luoghi | Maestri e città

Quaderni del Dottorato in Composizione Architettonica

a cura di

Giulia Fornai, Vincenzo Moschetti,

didapress

italiano

11x18,5 cm

168 pagine/pages

ISBN 978-88-3338-080-3


© 2019

Abstract
Autore
 

Giulia Fornai  

Giulia Fornai, Poggibonsi (Siena), 1989, architetto. Si forma presso la Scuola di Architettura dell’Università degli studi di Firenze laureandosi nel 2015 con Francesco Collotti. Dal 2015 è cultore della materia presso il Laboratorio di Progettazione presso la stessa Scuola. Dal 2016 è dottoranda in Progettazione Architettonica e Urbana, XXXII ciclo, DIDA, Università degli Studi di Firenze.


Vincenzo Moschetti  

Vincenzo Moschetti, Taranto, 1991, architetto. Si forma presso la Scuola di Archi- tettura dell’Università degli Studi di Firenze laureandosi nel 2015 con Michelange- lo Pivetta. Dal 2013 collabora presso il Laboratorio di Progettazione dell’Architettu- ra II presso la stessa Scuola. Dal 2015 è dottorando in Progettazione Architettonica e Urbana, XXXI ciclo, DIDA, Università degli Studi di Firenze.

Seguendo la visione di Jacques-Yves Cousteau il quale dichiarava “dopo l’istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare, non mi è stato più possibile vede- re, pensare, vivere come prima”, persevera nell’indagine del rapporto tra Architet- tura e Mare alla ricerca di quella forte idea mediterranea e di quei valori ancora vali- di per la composizione di un progetto contemporaneo dove l’abitare riveste un ruolo essenziale.


Guardare, imparare, trasporre. Sono questi gli atti del fare. Come imponenti connessioni, i tre termini identificano quello che si trova tra le logiche condizioni del progetto, tra il pensiero e l’azione. La lezione delle avversità, siano queste abbandoni o distruzioni belliche, forniscono l’occasione di classificare e apprendere, coinvolgendo in ogni costruire ragionato, il senso insito del (ri)costruire. Pezzi come parti di architetture viaggiano a comporre un sillabario identico ma sempre nuovo; tipi e forme, ci insegnano Aalto, Rossi e Taut, possono diventare l’apparato spaziale in cui trascrivere e trasportare molteplici geografie. Comprendiamo quindi come la ricostruzione, in questo sistema, sia una questione di eredità compositiva, sostanziale e narrativa.

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