Collana Instant books
Spazi esclusivi
Sul limite tra carcere e città
a cura di
Maddalena Rossi, Iacopo Zetti, Davide Virdis,
didapress
italiano
15x21 cm
160 pagine/pages
ISBN 978-88-3338-161-9
© 2022
Maddalena Rossi
È laureata in pianificazione e progettazione della città e del territorio e dottore di ricerca in progettazione urbanistica e territoriale. Docente a contratto di urbanistica presso il Dipartimento di Architettura dell’università di Firenze. Ha partecipato a varie ricerche di interesse nazionale, esplorando, quali campi preferenziali della sua riflessione, lo studio delle politiche urbane e territoriali, della pianificazione interattiva e dei conflitti territoriali, delle forme dell’urbanizzazione contemporanea con particolare riferimento al fenomeno della suburbanizzazione e della sperimentazione di nuovi strumenti analitici e rappresentativi delle realtà urbane contemporanee.
Iacopo Zetti
Iacopo Zetti è architetto e dottore di ricerca in progettazione urbana, territoriale e ambientale. Professore associato di tecnica e pianificazione urbanistica presso il Dipartimento di Architettura dell’università di Firenze. Ha collaborato a diverse ricerche di rilevanza nazionale con gruppi coordinati dal DiDA occupandosi di partecipazione degli abitanti al progetto urbanistico; trasformazioni socioeconomiche e trasformazioni dello spazio pubblico; analisi territoriale e rappresentazione cartografica come mezzo di conoscenza e condivisione delle scelte in urbanistica. Dal 2014 è assessore al territorio del Comune di Fiesole.
Davide Virdis
Davide Virdis. Vive a Firenze dove si laurea in architettura, con una tesi sul rapporto tra fotografia e rappresentazione del territorio, la sua ricerca si sviluppa principalmente nel campo della fotografia di architettura e paesaggio.
Porta avanti suoi progetti personali unitamente a ricerche commissionate sia da privati che da pubbliche amministrazioni, sperimentando inoltre l’uso della fotografia come strumento di analisi all’interno dei processi di pianificazione urbanistica.
Il libro restituisce una esperienza sviluppata all’interno del DIDA, in cui la pratica
della fotografia, oggetto del Seminario tematico Fotografia come strumento di indagine urbana, partecipa ad una attività di ricerca volta ad indagare gli spazi ordinari dell’urbano nella loro natura multiversa. Esso si confronta con una porzione periferica del Comune di Firenze caratterizzata da importanti fenomeni di marginalità e dalla presenza di due grandi strutture carcerarie. Il testo raccoglie alcuni contributi scientifici sul tema del rapporto tra carcere e città, il lavoro fotografico di Davide Virdis ed i lavori individuali dei sette studenti/fotografi coinvolti nel seminario.
Il lavoro presentato è stato reso possibile da un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e dalla collaborazione accordata dalla Direzione del carcere Mario Gozzini al DIDA. Tale collaborazione ha dato vita, fra le molte cose, ad un progetto intitolato “La scritta che buca” che il volume documenta, anche grazie all’impegno del gruppo creativo di arte sociale Elektro Domestik Force.